Nell’ambito sportivo giovanile, i genitori svolgono un ruolo fondamentale, nell’educare e nello stimolare i loro figli verso una sana pratica atletica ed agonistica.
Il ruolo del genitore deve essere solamente quello di incoraggiare il figlio al divertimento del gioco del calcio e non deve mai essere quello di portarlo a situazioni di stress.
Si deve con lui essere obbiettivi ed usare messaggi chiari.
Bisogna apprezzarlo percio’ che sa fare ed esercitare insieme una giusta critica.
Se vogliamo educare dobbiamo avere la fermezza, se vogliamo prepararlo alla vita da adulto dobbiamo pretendere che impari a pagare il prezzo delle mancanze e non eludere mai i doveri che gli spettano.
E parlando di sport, dobbiamo pretendere che ne impari e rispetti le regole e che rispetti il ruolo degli altri non dimenticando mai che dobbiamo insegnarli a competere e vincere sempre in modo leale e sulla base delle proprie capacita’ ed azioni.
per apprendere tutto cio’ ha bisogno anche del tuo esempio,…. sii pronto a darglielo!!!!
L’esperienza acquisita negli anni ci suggerisce di indicare anche a mamme e papà quali sono gli atteggiamenti che la società ritiene siano da evitare e quelli da assumere, il tutto nell’interesse dei giovani atleti, delle loro famiglie e delle Società Sportive.
Atteggiamenti da evitare:
1. Come genitore, ti chiediamo di non sostituirti al Tecnico. Non fare da secondo allenatore: un allenatore può bastare. Egli è un “maestro di calcio”, se lo fai, rischi di dare suggerimenti che vanno contro le indicazioni impartite dall’allenatore, riducendone l’autorevolezza e rischiando inevitabilmente di limitare il rendimento di tuo figlio.
2. Ricordati che tuo figlio ti osserva e, magari senza dirtelo, ti giudica. Certe esternazioni volgari o violente possono mortificarlo nei confronti dei compagni di squadra o della Società. Evitale. Fai sempre il tifo a favore della squadra di tuo figlio, mai contro gli avversari.
3. Non muovere critiche ed evita di inveire contro il Tecnico: molto spesso le sue scelte sono dettate da motivazioni di cui non sei a conoscenza. Noi siamo aperti al dialogo e a motivarti le nostre decisioni e le nostre metodologie, ma queste devono essere seguite e rispettate. Non criticare mai l’allenatore o i dirigenti della società in presenza dei figli;
4. Evita di esaltare tuo figlio, magari criticando i suoi compagni o il Tecnico. L’amore verso di lui può farti dire, anche inconsciamente, cose illogiche ed inopportune.
5. Non fare carico su tuo figlio delle tue ambizioni.
6. Evita di denigrare l’arbitro e le società sportive avversarie.
Quando tuo figlio ha finito una partita non chiedergli se ha vinto o perso. chiedigli se si è divertito. Questa deve essere la tua preoccupazione primaria.
Atteggiamenti da assumere:
1. Rispetta le decisioni del Tecnico anche se non le condividi. Sarà la Società sportiva ad intervenire se ne ravvede la necessità. Se ritieni puoi sempre chiedere spiegazioni. Tecnici e dirigenti sono a disposizione dei genitori degli atleti per tutte le informazioni necessarie. Ti ricordiamo che la società sportiva non ammette ingerenze da parte dei genitori e parenti degli atleti e/o intromissioni di carattere tecnicosportivo per quanto riguarda convocazioni, ruoli, tempi di gioco, modalità di gioco e di allenamento, di esclusiva competenza del tecnico e istruttore dell’associazione.
2. Una volta accompagnato tuo figlio in campo, per l’allenamento o per la partita, il tuo compito si esaurisce qui! evita di portare la borsa, non entrare nello spogliatoio o in campo, invaderesti il suo spazio violandone il suo significato. Raggiungi la zona riservata al pubblico e fai sentire il tuo incoraggiamento.
3. Infondi sempre a tuo figlio serenità ed obiettività di giudizio, sia per quanto riguarda il suo rendimento che quello degli altri.
4. Sii indulgente sull’operato degli arbitri; per obiettività e coerenza dovresti assumere lo stesso atteggiamento che usi verso tuo figlio quando sbaglia.
5. Aiuta la Società Sportiva a crescere. C’è sempre bisogno di suggerimenti costruttivi.
6. Aiuta tuo figlio a leggere e ad applicare il contenuto di questo libretto in chiave positiva.
RICORDATE:
1 giovane calciatore su 10.000 arriva a giocare nel calcio professionistico, e di questo sentiamo sempre e solo parlare.
Sperando o credendo che nostro figlio sarà quell’uno lo esaltiamo o rimproveriamo, inveiamo o denigriamo, caricandolo di stress e aspettative e dandogli anche un esempio poco educativo.
Degli altri invece 9.999 giocatori di cui nessuno parla:
La sensazione di aver fallito, la frustrazione di non avercela fatta porta ad un altissimo livello di abbandono del gioco del calcio ad un età post-adolescenziale. Come se l’obbiettivo di una vita di calcio non sia stato il piacere e il divertimento del gioco stesso ma il raggiungimento di una carriera professionistica.
“TUO FIGLIO HA DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE”